È il ritmo delle cose

Mi plotti un codice con Python? Cosa vuoi vedere?, chiede lui. Voglio vedere qual è la parola più frequente nel testo vincitore di Sanremo, per anno, dal 51 ad oggi, però lo voglio vedere cosí: nell’asse delle X ci sono gli anni, dal 51 al 2024, nell’asse delle Y la frequenza della parola più ripetuta nel testo della canzone vincitrice, e la parola stessa stampata sopra il marker in corrispondenza dell’anno.
Mi guarda, mi risponde: ma perché, qual è l’ipotesi? Uomo pragmatico lui, una di quelle menti attente a cui non sfugge nulla, e se gli sfugge è solo una suggestione tua.
Eh, non so cosa voglio vedere, lo voglio scoprire, gli rispondo.
Prepara il codice, lancia il plot, ci divertiamo a formattarlo e poi lo osserviamo:

F. D.

Ha! Guarda te! Sorridiamo nel vedere spesso: ciao, amore, mamma, ciao, ragazza, amor, donna, e poi, improvvisamente, un picco gaussiano generato dalla parola “solo”, contata 50 volta nel testo della canzone vincitrice del 1980, ovvero Solo noi di Toto Cutugno.

Dopo, le frequenze tornano giù, ma non molto in basso, un pò meno in basso rispetto a prima. E poi risalgono. Ed io noto il pattern che avevo bisogno di notare solo quando mi allontano: la regressione lineare delle frequenze è crescente nel tempo, cioè, significa che nei testi vincitori la parola più frequente viene detta più frequentemente, con il passare degli anni.

In tutti i grafici che riassumono statistiche temporali su temi anche molto più globali e importanti di Sanremo, come democrazie, povertà, istruzione, i miei occhi si fermano increduli sempre lí, nello stesso identico punto di inversione, e mi sembra incredibile vedere la stessa cosa anche in questa analisi, nata da una casuale conversazione da domenica mattina. È proprio cosí, nel 1980 il mondo si è capovolto, e lo dicono tutti i trend del mondo, indipendentemente dal fenomeno studiato, lo dice anche e soprattutto la musica. Quella manna dal cielo di Internet ci ha dato le chiavi per aprire tutte le porte, ci ha dato MTV, la radio commerciale, i social media, e un intero mondo parallelo al nostro, dove la vita è diventata doppia, e così anche la musica. Dove però, forse, la nostra attenzione è diminuita in modo inversamente proporzionale, rendendo necessario essere catchy, necessario il bisogno dell’artista di connettersi rapidamente con l’audience per una risposta emotiva immediata, tramite un testo “facile”, che ripeta ossessivamente una parola, quella parola, finché non ci entri in testa, per poi, però, attenzione, esplodere. Puff.


(download plot qui - ps: su desktop funziona meglio)
https://www.spazioregolite.com/s/sanremo.html

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